Biologico e Filiera Corta: L’Impatto dei Mercati Contadini sul Consumo Consapevole
Biologico e Filiera Corta: L'Impatto dei Mercati Contadini sul Consumo Consapevole
Il settore del biologico in Italia continua a espandersi, giocando un ruolo fondamentale nella promozione della sostenibilità e nella valorizzazione delle risorse naturali. Un recente studio, realizzato con il supporto della Fondazione Campagna Amica nell’ambito del progetto DIMECOBIO IV (2022-2024), fornisce una panoramica aggiornata sull’importanza della vendita diretta nei mercati contadini e sulle prospettive economiche del comparto.
Un Settore in Evoluzione
Le ultime statistiche indicano che l’area coltivata a biologico ha raggiunto i 2,5 milioni di ettari, con un aumento del 4,5% rispetto all’anno precedente, coprendo quasi il 20% della Superficie Agricola Utilizzata (SAU). Parallelamente, il numero di operatori nel settore si attesta attorno a 94.400, registrando una crescita annua dell’1,8%. Il consumo domestico di prodotti biologici ha generato un valore complessivo di 3,8 miliardi di euro, segnando un incremento del 5,2% in termini di valore, sebbene l’incremento in volume sia più contenuto (0,2%), secondo i dati riportati da SINAB “Bio in Cifre 2024” relativi al 2023.
I Mercati Contadini: Un Canale Diretto di Qualità
L’indagine ha coinvolto 304 mercati sparsi sul territorio nazionale, 200 aziende biologiche e 1.270 consumatori. I dati rivelano che quasi il 60% dei mercati della rete Campagna Amica ospita almeno un’azienda certificata bio, mentre in oltre il 66% dei casi l’intera produzione è conforme agli standard biologici. Qualità, freschezza e tracciabilità sono gli elementi principali che motivano l’acquisto diretto da parte dei consumatori. Tuttavia, la spesa per il biologico nei mercati contadini rappresenta ancora solo una piccola quota (circa l’1,3%) del totale nazionale, salendo al 6% se confrontata con quella dei canali tradizionali.
Vendita Diretta: Evoluzione e Nuove Opportunità
Circa il 42% delle aziende intervistate fa affidamento esclusivamente sulla vendita diretta, utilizzando non solo i mercati contadini ma anche mercati rionali, vendite a domicilio e gruppi di acquisto solidale (GAS). Le categorie di prodotto più rilevanti includono l’ortofrutta (54%), il miele (17%), l’olio (16,5%) e i prodotti lattiero-caseari (14%). Nel campione analizzato, il fatturato complessivo si attesta intorno ai 50,2 milioni di euro, evidenziando l’importanza economica di questo canale.
Criticità e Sfide per il Futuro
Nonostante i segnali positivi, permangono alcune criticità, in particolare la comunicazione sulle certificazioni. Pur essendo la maggioranza delle aziende (77,5%) a utilizzare il logo Bio UE (eurofoglia), un 23,2% dei consumatori non ne conosce il significato, evidenziando la necessità di una maggiore informazione. Rafforzare il rapporto di fiducia tra produttore e consumatore e integrare il canale dei mercati contadini con altre modalità di vendita diretta – come agriturismi e piattaforme online – rappresenta una leva strategica per ampliare ulteriormente la diffusione del biologico.
Conclusioni
Il rapporto evidenzia come i mercati contadini siano un ambiente privilegiato per promuovere prodotti biologici di alta qualità, grazie alla vendita diretta che garantisce freschezza e trasparenza. Per consolidare il settore, è necessario un impegno continuo nella promozione e nell’informazione, oltre a investire nella diversificazione dei canali di vendita. Queste strategie sono essenziali per rafforzare il legame tra produttore e consumatore e per favorire un consumo sempre più consapevole e sostenibile.
Fonti e approfondimenti:
- Fondazione Campagna Amica
- SINAB “Bio in Cifre 2024”
- Progetto DIMECOBIO IV 2022-2024